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 Il bicarbonato anticancro inguaia le case farmaceutiche

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MessaggioTitolo: Il bicarbonato anticancro inguaia le case farmaceutiche   Il bicarbonato anticancro inguaia le case farmaceutiche Icon_minitimeLun Ago 06, 2012 6:51 pm

Il bicarbonato anticancro inguaia le case farmaceutiche


Il bicarbonato anticancro inguaia le case farmaceutiche Bicarb10 Il bicarbonato anticancro inguaia le case farmaceutiche Bicarb11


Una buona notizia per tutti noi e una cattiva notizia per la case farmaceutiche. Il Dr. Mark Pagel della University of Arizona Cancer Center, riceverà 2 milioni di dollari dal National Institutes of Health per studiare l'efficacia della terapia personalizzata con bicarbonato di sodio per il trattamento del cancro al seno. Ecco il comunicato sul quale è scritto :"Il fondo da 2 milioni di dollari servirà a migliorare la misurazione sull'efficacia del bere bicarbonato di sodio nel curare il cancro al seno. E' stato provato che bere bicarbonato di sodio riduce o elimina il diffondersi del cancro nel seno, nei polmoni, cervello ed ossa."
In realtà, il bicarbonato di sodio è già utilizzato per la cura di malattie come l'influenza e il raffreddore; se assunto per via orale e transdermica, ecco che il bicarbonato potrebbe diventare una prima cura per il trattamento del cancro, malattie renali, diabete.
La notizia non è priva di fondamento scientifico, anzi, è provata in questo documento della NCBI (National Center of Biotechnology Information)
In sostanza, il bicarbonato agirebbe sul grado di acidità del nostro sangue. Il pH del nostro sangue e dei nostri fluidi corporei, non rappresenta altro che il nostro stato di salute e il bicarbonato agirebbe come vero e proprio regolatore del pH influendo direttamente sul livello acido-alcalino alla base della salute umana.


Il bicarbonato anticancro inguaia le case farmaceutiche Cura-c10

La scala del pH è come un termometro del nostro stato di salute, a tal punto che valori al di sopra o al di sotto di 7,35-7,45 possono segnalare sintomi di malattie o patologie gravi. Difatti, quando il corpo non riesce più a neutralizzare gli acidi, essi vengono trasferiti nei fluidi extracellulari e nel tessuto connettivo recando danni all'integrità cellulare.
Facciamo un esempio: l'aumento di acidità di un lago colpito dalle piogge acide si tradurrà in una maggiore solubilità di elementi come l'alluminio e in una proliferazione di alghe. Questi due elementi concorrono ad elevare il tasso di mortalità di quel lago. Per riportare il lago in vita occorre alcalinizzare l'acqua ripristinando il pH. Poichè il cancro si sviluppa e vive in un ambiente acido, riuscire a ripristinare il pH naturale può aiutare la distruzione delle cellule cancerose o almeno ritardarne la diffusione. E' per questo che già alcuni anni fa furono iniziati alcuni studi sull'utilizzo degli antiacidi associati ai farmaci chemioterapici. Una ricerca pubblicata nel Marzo 2009 dalla US National Library of Medicine dimostrò che su alcuni topi da laboratorio il bicarbonato era in grado di rallentare la diffusione delle metastasi.
Il Dr. Pagel i suoi colleghi utilizzeranno una speciale risonanza magnetica per misurare il pH di un particolare tumore e verificare l'efficacia del bicarbonato sulla massa in oggetto. Infatti con questa nuova macchina, il team dell'Università dell'Arizona potrà studiare i pazienti prima e dopo la somministrazione del bicarbonato per tentare di sviluppare un approccio personalizzato per ogni paziente. Ovviamente un grado di pH del nostro corpo intorno ai valori 7,35-7,45 garantisce un giusto equilibrio fisico rendendoci più resistenti alle malattie. Questo significa che possiamo praticare la cosiddetta "cura del pH" avendo uno stile di vita sano ed alimentandoci nel modo giusto. Sicuramente, invece, per avere risultati nell'ambito delle cure per il cancro dovremo aspettare che le sperimentazioni siano portate a termine, cosa che procede a rilento a causa della mancanza di fondi soprattutto da parte delle case farmaceutiche.

In quest'ultimo caso infatti la domanda è d'obbligo: quali sarebbero le ripercussioni per le case farmaceutiche? Sicuramente ne risentirebbero negativamente in quanto diminuirebbero domanda e consumi per medicinali chemioterapici, per la cura del cancro in genere, per la cura delle malattie come diabete e malattie più comuni come influenza e raffreddore. Un bel problema per le case farmaceutiche, un problema risolto per la nostra salute e per il nostro benessere.

fonte: http://it.ibtimes.com/articles/29464/20120513/cancro-cura-bicarbonato-di-sodio.htm



La chemio favorirebbe il cancro

Il bicarbonato anticancro inguaia le case farmaceutiche Cancro10

Dovrebbe bombardare le cellule tumorali per sconfiggere quello che più volte viene definito il male del XX secolo invece, stando agli studi condotti dall'equipe medica del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle, la chemioterapia potrebbe addirittura favorire il proliferare del tumore.
Questo tipo di trattamento provocherebbe infatti la produzione della vitamina WNT16B, che a lungo andare sarebbe in grado non solo di far estendere il tumore, ma anche di rendere le cellule immuni agli effetti della terapia stessa. Una brusca inversione di rotta in campo scientifico, illustrata sulla rivista Nature dal co-autore della ricerca Peter Nelson.
"L'aumento della proteina WNT16B che interagisce con le vicine cellule tumorali facendole crescere, propagare e, più importante di tutto, resistere ai successivi trattamenti anti-tumorali, è una scoperta del tutto inattesa - dichiara Nelson -. I nostri risultati indicano che il danno nelle cellule benigne può direttamente contribuire a rafforzare la crescita "cinetica" del cancro".
Ma gli scienziati non si danno per vinti e lasciano ben sperare per soluzioni alternative: "Per esempio, un anticorpo alla WNT16B, assunto durante la chemioterapia, potrebbe migliorane la risposa uccidendo più cellule tumorali. In alternativa, si potrebbero ridurre le dosi della chemio".

fonte: http://it.ibtimes.com/articles/34394/20120806/chemioterapia-favorisce-il-cancro-peter-nelson.htm










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